8.5.2018
Il Video del lettore: Il Cervino Per vent'anni ha coltivato il sogno di diventare pilota e sorvolare con un piccolo aereo le Alpi. Quattro anni fa, il sogno sotto forma di licenza pilota privato si è materializzato. Daniel Wenke, ragazzo ceco che vive in Italia, ha voluto condividere la sua gioia con i lettori di Flying Revue inviandoci video e fotografie del simbolo di Zermatt (CH), il Monte Cervino, una delle montagne più fotografate del mondo.
Un sogno che è diventato
realtà
Da bordo dell'aereo della compagnia
Swissair si vedeva un quadro mozzafiato. Un'immagine a tutto
orizzonte della soleggiata montagna coperta di neve che penetrava
attraverso la finestra ovale del mezzo di linea. Ogni chilometro si
stampava sempre di più nella memoria dell'uomo a bordo. Il suo
nome è Daniel, e ha stabilito un obiettivo: "Un giorno vorrei
sorvolare da solo questa meraviglia".
Nel 2014, Daniel Wenke, dopo un anno e mezzo di sforzi per conciliare lavoro, famiglia e corso addestramento dei piloti, ha potuto cantare vittoria e con la nuova licenza PPL realizzare il suo sogno. A proposito, questo sogno gli é costato 13.000 euro - il corso è stato fatto in Italia dove si trovava per lavoro. Dal 2004 lavora presso la sede IVECO a Torino come ingegnere meccanico.
Monte Cervino
Il volo sul Cervino e dintorni, a bordo di un aereo sportivo, è stato compiuto per la prima volta con il suo istruttore. "È a meno di mezz'ora dall’aeroporto di Biella, dove facevo il corso, quindi ci siamo andati in diverse occasioni". Oggi ci vola una o due volte al mese. "Il Cervino è, con la sua forma piramidale senza ostacoli vicini, particolarmente adatto ad un giro completo", afferma Daniel. Il Cervino, più precisamente Monte Cervino, non è altro che il Matterhorn, solo in italiano.
Gli scalatori si vedono sovente su questa montagna durante la loro salita. "Questa scalata di due giorni é molto impegnativa, ma nemmeno per un piccolo aereo è uno scherzo, i 14,5 - 15 mila piedi sono al limite di tutti gli aerei che ho volato finora".
Daniel Wenke: Flight to Matterhorn
Azzurro in pianura = il vento in montagna. E viceversa
Il volo sulle Alpi, secondo Daniel, è impegnativo per il meteo, e bisogna imparare a leggerlo con un semplice colpo d'occhio già in pianura. "Il problema principale è che il vento dietro la cresta diventa un downdraft, quindi è meglio scegliere un giorno con una leggera foschia in pianura, che significa “azzurro” in montagna, se c'è invece una visibilità illimitata in pianura con un vento debole da nord, significa che in alto le raffiche sono anche di 80 km / h."
Daniel Wenke ai controlli di ICP Savannah S.
In ogni caso è necessario mettere in conto la turbolenza. “In montagna si trova turbolenza anche durante una giornata completamente tranquilla, ed é opportuno avvisare i passeggeri “, dice Daniel, sottolineando che bisogna indossare vestiti caldi.
”A 15.000 piedi fa abbastanza freddo e il riscaldamento nei aerei con motori Rotax non é potentissimo, a differenza di un C152 con Lycoming, dove funziona bene”, sottolinea,” la giacca calda lassù é importante. Ma dopo essere scesi a quote più basse è un po’ impegnativo di togliersela, in quanto l’abitacolo di questi aeroplani è relativamente piccolo. Ma questa è stata la situazione più drammatica di tutto il volo, quindi non male, no?”
Il volo per il Matterhorn non è solo il Matterhorn
Il volo verso il Cervino porta altre esperienze. Dal Cervino, a pochi minuti si trova il massiccio del Monte Rosa con il rifugio più alto d'Europa, Capanna Regina Margherita (4.554 m sul livello del mare). "C’é anche il ghiacciaio Gorner che si trova lungo il percorso, il cui sorvolo è piuttosto suggestivo", afferma Daniel. Non si é lontani neanche dal Monte Bianco, ma non attira Daniel Wenke più di tanto. "È vero che il Monte Bianco è solo a un passo da qui ma non c'è moltissimo da vedere e la cresta è già al di sopra della quota massima per il “mio aereo”," spiega.
Partenza dall'aeroporto di Castelnuovo Don Bosco. Sul Cervino si dirige un ultraleggero ICP Savannah S
Per il Matterhorn Daniel è partito nell'ottobre 2017 dalla pista 15/33 dell'Castelnuovo Don Bosco (LILF) . Questa volta a bordo c’era il suo collega ed amico Michael da Praga.
Ma prima che potessero iniziare, dovevano preparare l'aereo da soli. "Il collega è rimasto sorpreso: ho le chiavi dell'hangar, devo tirare fuori l'aereo da solo, fare rifornimento, e dopo il volo lavarlo e parcheggiarlo di nuovo da solo", descrive Wenke.
Dall'hangar Daniel con l’aiuto di Michael, hanno spinto fuori un'ICP Savannah S ultraleggero con un motore Rotax 912 ULS 2 da 74 kW e un'elica a passo fisso. E proprio con questo Savannah sono andati fino al Cervino. "L'aereo è equipaggiato con un paracadute balistico, che in queste condizioni morfologiche non è male", ride Wenke. L'aeromobile appartiene all’ aeroclub dell'ICP a Castelnuovo Don Bosco, che cambia ogni 12 mesi i suoi aerei "Sto volando anche con la versione 80hp (60kW.) con un'elica elettricamente regolabile, e questa primavera farò passaggio macchina a un nuovissimo ICP Ventura Experimental quattro posti."
Durante il volo, hanno comunicato con Milano Info. "Quando si vola in montagna, è sicuramente meglio essere in contatto con il controllo del traffico aereo, nel nostro caso, con Milano Info." È anche possibile impostare 7000 nel transponder e rimanere in ascolto su questa frequenza."
Non volo in Repubblica Ceca
Il Cervino é stato sorvolato diverse volte, fotografato e filmato su GoPro, iPad e telefono. Ora Daniel Wenke ha altri piani aeronautici, e presto vorrebbe volare sulla Corsica. Nonostante sia un pilota, ritorna in Repubblica Ceca solo come passeggero. "Non volo in Repubblica Ceca, perché il meteo è davvero instabile sulle Alpi e quindi complica la pianificazione del rientro in Italia. In questo senso è molto più affidabile un’aereo di linea o un'auto", conclude il discorso con Flying Revue il ceco Daniel Wenke che vive in Italia.
Il racconto di Daniel Wenke intervistato da Jan Dvořák
Foto e video: Daniel Wenke
Kapitola zdarma -
vyzkoušejte »